Cessione dei crediti per i bonus edilizi: le banche annunciano lo stop
28 Aprile 2022 | Incentivi
Oltre i principali gruppi, sempre più istituti finanziari viaggiano verso il blocco totale della cessione del credito. Quali sono le ragioni e soprattutto quali scenari dobbiamo aspettarci?
Sulla carta, oggi i bonus edilizi appaiono più vantaggiosi che mai, soprattutto grazie alla possibilità di usufruire della cessione del credito e dello sconto in fattura.
Per questo, sempre più persone stanno valutando gli interventi di ammodernamento ed efficientamento per la propria abitazione. Tra questi ci sei anche tu?
Indagando sulla questione avrai capito che nella pratica, la situazione è ancora molto incerta, soprattutto a causa della normativa riguardante la cessione del credito.
L’opzione fiscale ha vissuto in breve tempo forti accelerate ed improvvise limitazioni, tali da portare banche ed istituti finanziari in genere, a vivere un momento di impasse, continuando a lavorare solo sugli impegni già presi e rinunciando a soddisfare le richieste di nuovi clienti.
Una condizione che preoccupa gli addetti del settore, ma anche chi come te, sta valutando gli interventi promossi dai bonus.
Infatti, dovendo rinunciare alla cessione del credito, i bonus edilizi appaiono molto meno appetibili, come la stessa possibilità di realizzare i lavori di ristrutturazione. Per capire meglio la posizione delle banche verso la cessione del credito, continua la lettura dell’articolo fino alla fine. Analizzeremo quanto sia determinante il sostegno del sistema bancario per la crescita dei bonus edilizi, anche ipotizzando possibili scenari futuri.
Indice
Cessione del credito: le regoli attuali
Come abbiamo approfondito nei precedenti articoli, il potenziamento delle agevolazioni fiscali ha contribuito concretamente alla ripartenza del settore edile, ma al contempo, ha generato un fenomeno preoccupante, quello delle truffe riguardanti la cessione del credito.
L’Agenzia delle Entrate, dopo solo un anno dall’introduzione della norma, ha censito comportamenti fraudolenti per un ammontare di circa 800 milioni di euro, la maggior parte dei quali provenienti dal Superbonus 110% e dal Bonus Facciate 90%.
Dunque, l’AdE si è vista costretta a chiedere al Governo delle misure più stringenti, utili ad arginare il fenomeno, ottenendo il famoso Decreto Antifrode (n. 157 del 11 novembre 2021).
Questo ha introdotto delle novità più stringenti, tra cui l’obbligo del visto di conformità e dell’asseverazione tecnica, e soprattutto, la stretta sulla cessione del credito: da infinite volte ad una sola.
L’immediata reazione alla manovra è stata devastante, con pratiche e cantieri improvvisamente bloccati. Così, il 18 febbraio, il Consiglio dei ministri ha rettificato nuovamente il numero di passaggi del credito, stabilendo come numero massimo tre (per approfondire tutti gli aspetti del decreto leggi l’articolo Cessione del credito: gli ultimi sviluppi).
Le reazioni delle banche
Le banche di piccole e media dimensioni, vista la limitata capienza fiscale, si sono trovate da subito in difficoltà, ma lo stesso disagio, adesso, viene avvertito anche dai grandi gruppi.
Banco Bpm che ha raggiunto, prima di ogni previsione, volumi d’affari per 4 miliardi, è stata tra le prime ad assicurare il rispetto degli impegni già presi e a sospendere l’acquisizione delle nuove pratiche, proprio in attesa di novità più rassicuranti sul piano normativo.
Così come Credit Agricole Italia, Cassa Centrale Banca, Deutsche Bank e Credem. Vicina allo stop anche Banca Carige, mentre Bper e Mps, che fino ad oggi hanno scelto un approccio molto prudente nell’accettazione delle domande, hanno ancora un lieve margine di manovra.
Cambia nettamente anche la posizione dei grandi, come Intesa Sanpaolo.
Questa, da sola, ha registrato domande per quasi 20 miliardi di lavori e sta valutando di uscire dal mercato che sinora le ha fruttato oltre 4 miliardi di crediti fiscali collegati ai bonus edilizi, in buona parte giunti dalle imprese che hanno operato con lo sconto in fattura.
Anche UniCredit ha annunciato lo stop a nuove domande, dal momento che attualmente ha crediti d’imposta per 252 milioni e impegni futuri per 939 milioni, per un totale di quasi 1,2 miliardi di euro.
Le proposte di modifiche
Al fine di risollevare il mercato, L’Associazione bancaria italiana propone di eliminare il divieto delle cessioni frazionate, ma anche di aumentare la platea delle imprese a cui i privati possono cedere il credito, estendendo la cessione a tutte le imprese, di qualunque tipologia, purché abbiano la capacità di compensazione.
Inoltre, stanno valutando la possibilità di ampliare la capienza fiscale delle grandi banche, attraverso cessioni ai propri clienti, evitando di ingolfarle di eccessivi crediti fiscali.
Occorre tenere presente, infatti, che le detrazioni maturate sino ad oggi, stando all’ultimo rapporto ENEA, sfiorano i 19 miliardi di euro. Se consideriamo che Poste è in grado di accogliere “appena” 9 miliardi, il rischio di esaurire la capacità fiscale è reale anche per i grandi Istituti.
Scenari futuri
Le limitazioni hanno provocato una serie di atteggiamenti di chiusura da parte dei soggetti finanziatori (banche e intermediari finanziari in genere), poiché si sono ritrovati a tenere in pancia miliardi di crediti fiscali, con il rischio di farsene carico senza poterli mai più riscuoterne.
Di conseguenza, a farne le spese sono state le imprese: colte in contropiede proprio nel momento in cui alcuni istituti di credito avevano allargato il raggio d’azione dopo la deroga delle tre cessioni.
Con esse, si sono trovati in forte difficoltà i contribuenti, con i lavori pronti a partire, o addirittura già iniziati, a domandarsi cosa ne sarà.
Come auspicato, il potenziamento del meccanismo d’incentivazione ha generato forte interesse da parte dei contribuenti e quindi delle imprese, ma per funzionare, veramente, ha bisogno di misure più efficaci sul piano fiscale.
Viceversa, potremo andare incontro ad un totale blocco della cessione del credito.
A tal proposito, noi di RiESCo continueremo ad aggiornare i nostri lettori su tutte le novità a riguardo, sperando di raccogliere notizie più incoraggianti.
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grazie. finalmente un articolo chiaro e esaustivo, per capire meglio quuello che sta accadendo riguardo alla cessione del credito. GRAZIE
Buon giorno Vincenzo.
Grazie