Come sarà il Superbonus nel 2024?
2 Ottobre 2023 | News
Dal 2024 il Superbonus passa al 70% e sarà riservato soltanto ai condomini, altra importante restrizione: la fascia di reddito.
Hai perso l’opportunità di efficientare casa con il Superbonus 110%?
Purtroppo, sei in ottima compagnia!
Quella del 110% era un’opportunità estremamente ghiotta per migliorare il livello di comfort della tua abitazione, abbattendo, al contempo, i consumi energetici. Il tutto, senza dover sostenere alcun – o quasi – investimento.
Come prevedibile, solo pochi fortunati sono riusciti a portare a compimento il proprio progetto a queste condizioni, molti altri hanno avviato i lavori e poi sono stati travolti dalle innumerevoli modifiche.
Altrettanti sono rimasti a guardare, sperando nell’arrivo di una norma chiara ed efficace, e che magari ostacolasse le varie speculazioni che si sono generate con il Superbonus 110%.
È arrivato quel momento?
Quello che possiamo dire è che il Superbonus nel 2024 ci sarà ma con un’aliquota ridotta e solo per determinati soggetti.
Per scoprire meglio di cosa si tratta continua la lettura di questo articolo fino alla fine.
Superbonus, la storia
Il Superbonus 110% è stato introdotto il 19 maggio 2020 con l’articolo 119 del decreto-legge n. 34/2020 (decreto Rilancio) e consiste in un meccanismo d’agevolazione, godibile attraverso più opzioni fiscali, per ammodernare le abitazioni migliorandone l’efficienza energetica.
Tale incentivo nasce con l’obiettivo di incrementare le prestazioni energetiche del parco immobiliare italiano, notoriamente obsoleto, e, contestualmente, risollevare il settore edile, messo a dura prova dall’emergenza pandemica COVID-19.
Come accennato nelle prime righe dell’articolo, in pochi sono riusciti a godere del Superbonus 110% senza grandi ostacoli. Nel complesso, si è dimostrata una misura economicamente distorsiva e con benefici relativamente modesti (per approfondire i risultati del Superbonus 110% puoi consultare l’articolo dedicato Superbonus 110%, quanto è costato e quanti benefici ha generato?).
I principali impedimenti sono stati, in un primo momento, la norma estremamente nebulosa, poi l’affacciarsi delle prime speculazioni da parte dei soliti furbetti ed infine, le innumerevoli modifiche alla cessione del credito, meccanismo fulcro dell’intero sistema.
Si è generato un clima così incerto da portare le banche a “chiudere i rubinetti”, le imprese a chiedersi quando e se sarebbero riuscite a trasformare quei crediti in liquidità e, a cascata, a lasciare il contribuente con un nulla di fatto.
Superbonus, oggi
Dunque, siamo arrivati al Superbonus come lo conosciamo oggi.
Per quanto riguarda le abitazioni unifamiliari l’aliquota è ancora al 110% se entro il 30 settembre 2023 è stato raggiunto il completamento del progetto almeno al 30%, con termine 31 dicembre 2023.
Scende, invece, al 90% per le spese sostenute entro il 31 dicembre 2023 e solo quando sia possibile dimostrare di essere proprietari dell’immobile, registrato come prima casa.
Altro vincolo importante è quello del quoziente di reddito, il quale non deve superare i 15.000 €.
Attenzione: per quoziente di reddito s’intende il rapporto fra i redditi dell’intero nucleo famigliare e i membri presenti all’interno dello stesso.
In ogni caso, a seguito dello stop alla cessione del credito, il bonus può essere goduto solo attraverso la detrazione fiscale in quattro quote annuali (questo a seguito del decreto legge n. 11, pubblicato in GU n.40 del 17 febbraio 2023).
Mentre per i condominii e gli edifici plurifamiliari resta la possibilità di usufruire del 110% se trattasi di:
- edificio plurifamiliare con CILAS presentata entro il 25 novembre 2022;
- condominio con CILAS presentata entro il 31 dicembre 2022 (e delibera condominiale entro il 18 novembre);
- condominio con CILAS presentata prima del 25 novembre 2022 (e delibera condominiale tra il 19 e il 24 novembre 2022);
- intervento di demo ricostruzione per condominio o edificio plurifamiliare.
Diversamente, l’aliquota passa al 90% per le spese sostenute nell’anno 2023.
Cosa succederà dal 2024?
Nel 2024, le regole del Superbonus sembrano cambiano ancora.
Vista la complessa situazione che si è venuta a creare, con grandi disagi per contribuenti e addetti ai lavori, sono stati formulati degli emendamenti al disegno di legge per la conversione del Decreto Asset e Investimenti al fine di concedere qualche mese in più, alle attuali condizioni agevolative, ai condomìni con lavori a buon punto ma purtroppo sono stati respinti.
Dunque, i condomìni che non completeranno i lavori entro il 31 dicembre 2023 otterranno una detrazione del 70%, così fissata per il 2024 e che andrà a ridursi ulteriormente nel 2025, con aliquota al 65%.
Riguarderà i condomìni e le persone fisiche, al di fuori dell’esercizio di attività di impresa, arte e professione, per gli interventi su edifici composti da due a 4 unità immobiliari distintamente accatastate, anche se posseduti da un unico proprietario o in comproprietà da più persone fisiche.
Sono compresi gli interventi effettuati dalle persone fisiche sulle singole unità immobiliari all’interno dello stesso condominio o dello stesso edificio, nonché quelli effettuati su edifici oggetto di demolizione e ricostruzione.
La detrazione va ripartita in quattro quote annuali di pari importo (no sconto in fattura e cessione del credito).
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