Conto Termico per i condizionatori, quando è possibile?
23 Giugno 2021 | Incentivi
Condizionatore e climatizzatore sono la stessa cosa? Che differenze ci sono per aziende e per privati? Quali benefici assicurano gli impianti di nuova generazione? Quali incentivi sono previsti? Quando è possibile accedere al Conto Termico?
Con l’arrivo dell’estate sei tornato a valutare l’installazione, o l’ammodernamento, dell’impianto di climatizzazione? Beh, come te molti altri.
Questo tipo d’impianto va sempre più diffondendosi nel parco immobiliare italiano. Devi sapere, infatti, che le vendite di condizionatori a pompa di calore sono passate da 16.000 nel 2018 a quasi 70.000 nel 2020.
le principali ragioni che determinano questo andamento sono, in primis, il caldo rovente che sempre più caratterizza le nostre estati, e poi le molteplici forme di incentivazione disposte dallo Stato per diffondere l’installazione di questo tipo d’impianto.
Una di queste forme di agevolazione è il Conto Termico 2.0.
Come funziona questo incentivo? Quanto è possibile recuperare? Quale pratica occorre? In quale tempistiche viene erogato l’incentivo?
Per trovare le risposte a queste domande continua la lettura di questo articolo fino alla fine. All’interno troverai anche qualche consiglio utile per l’acquisto dell’impianto di climatizzazione più adattato alle tue esigenze.
Buona lettura!
Indice
Condizionatori: cosa sono e come funzionano
Il condizionatore d’aria a pompa di calore è una macchina termica in grado di modificare la temperatura degli ambienti all’interno di un edificio.
L’impianto è costituito da un’unità interna, ovvero dalla macchina che viene posta all’interno del locale da climatizzare e da un’unità esterna, ossia da una macchina che viene installata all’esterno, entrambe collegate da un circuito idraulico.
Questo tipo d’impianto rinfresca/riscalda la temperatura degli ambienti regolando il livello di circolazione e l’umidità nell’aria.
Stessa tecnologia ma dotato di qualche funzione in più è il climatizzatore: oltre a modificare la temperatura degli ambienti (raffrescando o riscaldando), il climatizzatore svolge la funzione di deumidificatore grazie ad un sistema che permette di raccogliere, per poi espellere, la condensa contenuta nell’aria.
Inoltre, questo tipo d’impianto permette di regolare la temperatura, oltre che la velocità dell’aria.
I sistemi di climatizzazione a pompa di calore si distinguono tra on-off ed inverter.
Nei primila pompa di calore gira alla massima potenza e resta attiva fino a quando viene raggiunta la temperatura desiderata, quindi si ferma completamente e riparte sempre alla massima potenza quando cambia la temperatura dell’ambiente varierà di alcuni gradi rispetto a quella impostata.
Con il sistema inverter, invece, la potenza erogata è variabile perché sebbene la pompa di calore giri da subito alla massima potenza, una volta raggiunta la temperatura impostata, diminuisce gradualmente la potenza, impiegando solo quella necessaria al mantenimento costante della temperatura negli ambienti.
I condizionatori possono essere poi differenziati in monosplit e multisplit.
I primi sono formati da una singola unità interna collegata ad un’unità esterna e sono particolarmente consigliati per locali di metrature ridotte, mentre i multisplit consistono in due o più unità interne collegate ad un’unica unità esterna, sono estaticamente meno appetibili ma più efficienti quando occorre climatizzare grandi ambienti.
Per quanto concerne la scelta dell’impianto migliore per le proprie esigenze, ecco alcuni aspetti da considerare.
Innanzitutto, le caratteristiche degli ambienti da climatizzare.
Banalmente, se installiamo un impianto a top efficienza energetica in un ambiente domestico, difficilmente sarà in grado di assicurare le stesse prestazioni in ambienti più grandi, come quelli di un’azienda.
Questo perché, a parità di qualità, affidabilità e prestazione della macchina, gioca un ruolo chiave il corretto dimensionamento dell’impianto.
Quindi, la prima cosa da valutare quando s’intende installare un impianto di climatizzazione è la superficie degli ambienti da climatizzare e quindi l’adeguata potenza della macchina, per essere certi di ottenere l’adeguato comfort termico e, contestualmente, congrui consumi energetici.
Per ottenere il giusto equilibrio viene considerato il BTU (British Thermal Unit)ì: l’unità di misura utilizzata per definire la quantità di calore richiesta per la alzare la temperatura di una libbra d’acqua da 39 a 40 gradi Fahrenheit.
Per esempio, superfici di massimo 13 mq richiedono macchine da 2 Kw e 7000 BTU, ambienti dai 45 ai 60 mq necessitano di 5 kw di potenza e 18000 Btu e così via.
Poi occorre valutare anche altri fattori, come il comfort e il livello di rumorosità della singola macchina.
Inoltre, occorre considerare che in ambienti correttamente isolati dal punto di vista termico sarà più facile ottenere maggiori prestazioni, viceversa in presenza di forti dispersioni termiche sarà più difficile mantenere la temperatura costante.
Le tecnologie: differenze tra i vecchi impianti di climatizzazione e quelli di nuova generazione
La tipologia di impianto di climatizzazione a pompa di calore più diffusa è quella on-off ma è anche la più datata.
Come abbiamo accennato nel paragrafo precedente, si tratta di tecnologia più basica per questo meno costosa. Tuttavia, i consumi energetici sono maggiori e offre scarso comfort in quanto, una volta raggiunta la massima potenza di raffreddamento (quasi istantaneamente) il compressore si disattiva, quindi l’unità interna si limita a far circolare l’aria nell’ambiente senza raffreddarla, per poi riavviarsi a piena potenza una volta che la temperatura dell’ambiente è superiore a quella impostata di alcuni gradi.
I sistemi inverter invece, quando raggiungono la temperatura desiderata, il compressore continua a funzionare utilizzando solo la potenza necessaria a mantenere la temperatura ambiente, evitando così inutili sbalzi di potenza (che incidono sui consumi ma anche sull’usura della macchina).
Per queste ragioni possiamo considerare che, oggi un condizionatore moderno ad inverter in classe energetica A può arrivare ad un consumo annuo di 160 kWh, contro un climatizzatore in classe energetica G -la più obsoleta- con consumi di oltre 1.295 kW/h.
Conto termico per i climatizzatori: quanto si può risparmiare?
Come forse ti sarà già capitato di sentire, il Conto Termico 2.0 incentiva interventi per l’incremento dell’efficienza energetica e la produzione di energia termica da fonti rinnovabili per impianti di piccole dimensioni ed è rivolto alle Pubbliche amministrazioni, imprese e privati.
Questo incentivo è particolarmente appetibile rispetto alle altre forme di agevolazione fiscale perché permette di recuperare gran parte dell’investimento e in tempi rapidi.
Infatti, il Conto Termico 2.0 sostiene fino il 65% delle spese sostenute ed eroga il contributo tramite bonifico: il limite massimo in un’unica rata è di 5.000 € e i tempi di pagamento sono all’incirca di 2 mesi, mentre con importi maggiori, viene erogato in rate costanti annuali per un periodo che va dai 2 ai 5 anni.
Gli interventi incentivati dal Conto Termico per imprese e privati, riguardano la sostituzione di vecchi impianti con:
- impianti a pompa di calore al 65%;
- caldaie e stufe a biomassa al 65%;
- solare termico al 65%;
- Impianto ibridi a pompa di calore al 65%.
Viene inoltre incentivata la diagnosi energetica, utile a progettare l’intervento, al 50%.
Per approfondire invece gli interventi incentivati per le Pubbliche amministrazioni è possibile consultare l’articolo dedicato Conto Termico per le Pubbliche Amministrazioni: l’incentivo a fondo perduto cumulabile con altri contributi.
Come avrai notato, tra queste voci manca il condizionatore ma è presente la pompa di calore, ovvero la tecnologia che permettere al climatizzatore di rinfrescare e riscaldare la temperatura degli ambienti interni.
Inoltre, rappresenta l’impianto più efficiente in termini di riduzione di emissioni di CO2 e di consumi energetici. Benefici che possono moltiplicarsi se abbinati all’integrazione di altri impianti come quello di riscaldamento o quello fotovoltaico, con la quale produrre l’energia necessaria al fabbisogno della pompa di calore.
Per accedere al Conto Termico 2.0, imprese e privati, possono presentare la richiesta unicamente a seguito del completamento dei lavori. Tale domanda può pervenire attraverso due modalità:
- dal soggetto responsabile, ovvero colui che ha sostenuto le spese dell’intervento e che dispone dell’edificio/unità immobiliare su cui l’intervento e/o la misura di efficienza energetica è stata realizzata;
- da una Energy Service Company – ESCo che abbia stipulato con il soggetto responsabile un contratto di servizio energia o di prestazione energetica
In quest’ultimo caso, dal 19 luglio 2016 possono presentare richiesta di incentivazione al GSE solamente le ESCo in possesso della certificazione, in corso di validità, secondo la norma UNI CEI 11352.
N.B. per accedere all’incentivo è necessario predisporre una voluminosa documentazione , senza garanzie circa l’esito positivo della pratica.
Accedi al Conto Termico per il tuo impianto di climatizzazione!
Come detto, le pratiche necessarie per accedere al Conto Termico 2.0 sono piuttosto complesse, sia per la mole di documenti che occorre reperire sia per la rigidità del meccanismo che potrebbe decretare un esito positivo come negativo della richiesta.
Nel caso peggiore, quindi, l’utente potrebbe vivere la spiacevole situazione di procedere con la sostituzione del vecchio impianto con la pompa di calore senza poter recuperare velocemente buona parte dell’investimento come preventivato.
Questa è una delle principali ragioni che rende il Conto Termico 2.0 ancora così poco sfruttato.
Nonostante ciò, rappresenta un’opportunità estremamente vantaggiosa per investire nell’efficienza energetica, soprattutto se supportate da un ESCo.
Per questo RiESCo aiuta le Pubbliche amministrazioni, imprese e privati a valutare gli interventi di efficienza energetica più efficaci per il caso specifico, sfruttando gli incentivi più convenienti, come il Conto Termico 2.0.
L‘offerta di RiESCo, in particolare, si differenzia da altre presenti sul mercato perché garantiamo e scontiamo subito in fattura il valore dell’incentivo, sollevando il beneficiario da qualsiasi onere o preoccupazione.
Per quest’ultimo quindi nessun rischio di rigetto della pratica, nessuna dilazione dell’incasso, nessun periodo di attesa. Se pensi che questa formula possa fare al caso tuo noi ci siamo!
dovendo sostituire un vecchio climatizzatore ancora funzionante che ha solo la funzione di raffrescamento estivo con uno a pompa d calore (raffreddamento/riscaldamento) di classe A++ , ho diritto allo sconto in fattura del 50% oppure detrazione fiscale?
Rientro anche nelle agevolazioni “Conto termico”.
Salve Elio. Se la sostituzione è in un’abitazione allora ha diritto al Credito del 50%, anche con lo sconto in fattura. La climatizzazione estiva non ha diritto ne all’ecobonus ne al conto termico.
Salve, devo sostituire un clima con pompa di calore. Fate il 65% con sconto in fattura?? Sono in prov di Udine
Buon giorno Davide.
Si facciamo lo sconto in fattura ma in partnership con l’impiantista del Cliente, supportandola nella parte tecnico-procedurale e finanziario.
Dopo il Decreto Sostegni ter (21 gen) però, abbiamo sospeso il tutto fino a nuove soluzioni.
Voglio sostituire una caldaia a pellet perché guasta e da smaltire con climatizzatori a pompa di calore inverter, quali incentivazione conviene richiedere ?
Buon giorno Enrico
Gli incentivi possibili sono 2: Eco Bonus 50% e Conto Termico fino a 65%.
Il primo più semplice, è un credito di imposta da verificarne la cessione o lo sconto in fattura.
Il secondo é più tecnico, sono contributi dal GSE, e fine a 5.000€ è in unica soluzione, a 4-6 mesi da fine lavori.
Il suggerimento è studiarli o chiedere al proprio fornitore o al proprio tecnico
Devo montare nuovi due climatizzatori in pompa di calore. Posso usufruire del conto termico in agevolazione?
Buon giorno Massimiliano.
Se sono in sostituzione del generatore di calore invernale (Caldaia o altra Pompa di Calore) allora si, può usufruire del Conto Termico 2.0
Buongiorno, è possibile accedere al conto termico 2.0 sostituendo il vecchio climatizzatore mono split in pompa di calore con uno dual split, per un uso invernale più efficiente ed economico ma mantenendo la caldaia a gas che continua a fornirmi acqua calda, e che fino al anno scorso mi riscaldava il termosifone del bagno?
Buon giorno Ivan …
La risposta è negativa, dato che il GSE richiede il certificato di smaltimento della caldaia sostituita presso la discarica autorizzata