Conto Termico e Detrazione Fiscale per il Solare Termico, quale scegliere?
29 Marzo 2018 | Incentivi
Per la realizzazione dell’impianto solare termico il contribuente può contare sul Conto Termico e sulla detrazione fiscale. Qual è la soluzione più vantaggiosa? Quali aspetti occorre considerare?
[Articolo aggiornato a settembre 2023]
Ok è deciso, è arrivato il momento di adottare l’impianto solare termico per produrre acqua calda sanitaria e/o per il riscaldamento, ma quale agevolazione sfruttare: detrazione fiscale o Conto Termico?
Innanzitutto, complimenti per questa scelta virtuosa.
L’impianto solare termico ti permetterà di consumare meno energia proveniente da fonti fossili; ti garantirà notevoli risparmi economici e ti metterà al sicuro dalle future speculazioni dei mercati energetici.
E ti consentirà, inoltre, di compiere un’azione concreta per il benessere del pianeta.
Ma tornando al dubbio che ti affligge, ovvero quale contributo sia più vantaggioso tra la detrazione fiscale e il Conto Termico, ci sono alcuni aspetti da approfondire prima di arrivare al “verdetto decisivo”.
In questo articolo vedremo quali sono i principali aspetti da tenere in considerazione oltre ai pro e i contro di entrambe le forme d’incentivazione. In questo modo, riuscirai ad avere un quadro più chiaro di quale contributo sia più vantaggioso per il tuo caso specifico.
Buona lettura!
Indice
La detrazione fiscale per il solare termico
Come probabilmente saprai, la detrazione fiscale consiste nella possibilità per il contribuente di ridurre le proprie imposte lorde, sottraendo ad esse alcune spese sostenute o parte di esse.
Per quanto concerne l’impianto solare termico, rientra fra le spese incentivate al 65% dall’Ecobonus, l’agevolazione fiscale riservata agli interventi di risparmio energetico.
Quindi se l’impianto costa 5.000 €, il contribuente porta in detrazione 3.250 € in 10 anni con rate di pari importo.
Le spese per cui è possibile chiedere la detrazione, oltre alla fornitura e all’installazione dell’impianto, comprendono le opere idrauliche e murarie necessarie per la realizzazione a regola d’arte di impianti solari termici organicamente collegati alle utenze, anche in integrazione con impianti di riscaldamento, così come i costi per le prestazioni professionali necessarie alla realizzazione degli interventi, documentazione tecnica compresa.
Ciascuna voce deve rispettare i massimali di spesa, compresi i costi professionali, i quali devono risultare inferiori ai valori massimi previsti dal riferimento normativo.
Per godere dell’agevolazione il beneficiario deve incaricare un tecnico per redigere l’asseverazione, il computo metrico e la scheda informativa degli interventi realizzati (redatta secondo lo schema riportato nell’allegato E o F del decreto attuativo).
Entro 90 giorni dall’ultimazione dei lavori poi, il professionista incaricato dovrà inviare la comunicazione all’ENEA.
Al contribuente resta l’obbligo di conservare tutta la documentazione di cui sopra, più tutte le schede tecniche, le fatture relative alle spese sostenute e le ricevute dei pagamenti, compresa quella relativa all’invio della documentazione all’ENEA.
Naturalmente, l’impianto solare termico che s’intende installare deve rispettare precisi requisiti:
- I pannelli devono essere conformi alle norme UNI EN 12975 o UNI EN 12976, certificati da un organismo di un Paese dell’Unione Europea e della Svizzera. La certificazione Solar Keymark risponde a questi due requisiti;
- L’installazione deve essere eseguita in conformità con i manuali di installazione dei principali componenti.
Inoltre, I pannelli solari e i bollitori impiegati devono essere garantiti per almeno cinque anni; gli accessori e i componenti elettrici ed elettronici, invece, devono essere garantiti almeno due anni.
Il Conto Termico per il solare termico
Il Conto Termico è stato introdotto con il D.M. 28/12/2012 al fine di incrementare l’efficienza energetica e la produzione di energia termica da fonti rinnovabili.
L’incentivo copre fino il 65% dei costi sostenuti per la realizzazione dell’impianto solare termico.
A differenza della detrazione fiscale, l’aliquota incentivata varia in base a determinati fattori: fascia climatica nella quale viene installato l’impianto, il livello di efficienza dello stesso e così via.
Mediamente copre dal 30 al 65% dei costi sostenuti.
Le modalità di erogazione del contributo sono molto vantaggiose: tramite bonifico, con limite massimo di 5.000 euro, diversamente vengono spalmati su più rate.
I tempi di pagamento sono altrettanto interessanti: circa 2 mesi.
Anche in questo caso occorre un tecnico abilitato per redigere tutta la documentazione necessaria, da caricare, entro 60 gg dalla fine dei lavori, sul sito del GSE SpA.
In questo caso la documentazione richiesta è più complessa (per approfondire: Conto Termico: esempio di pratica e modulistica) poiché occorre produrre ulteriore materiale: richiesta di incentivo, documentazione fotografica ante/post intervento e la relazione tecnica di progetto.
Detrazione fiscale e Conto Termico quale conviene di più?
Riassumendo, le principali differenze tra detrazione fiscale e Conto Termico sono:
Detrazione Fiscale | Conto Termico |
Per Pubbliche Amministrazioni, Aziende e Privati | |
Beneficio fiscale utilizzabile attraverso la compensazione delle tasse in 10 anni | Contributo erogato con bonifico tramite unica rata fino a 5.000 €, se maggiore, spalmato su più rate |
Aliquota incentivata: 65% | Aliquota incentivata dal 30 al 65% |
Erogato dall’ENEA | Erogato dal GSE SpA |
Il vantaggio più evidente è quello, nel caso di Conto Termico, di ottenere un rimborso in denaro, attraverso un semplice bonifico, e senza dover attendere 10 anni.
Ma come accennato nel paragrafo precedente, la documentazione necessaria per accedere al Conto Termico è molto più complessa rispetto all’Ecobonus, per questo sono piuttosto frequenti i casi di rigetto della pratica (scopri qui i principali motivi di rigetto del Conto Termico).
La domanda di incentivo può essere presentata dal beneficiario dell’impianto o da un tecnico abilitato, oppure ancora da una Energy Service Company.
Se presentata dal contribuente stesso, occorre tenere presente che prima sostiene i costi dell’intervento e poi richiede il contributo. Questo significa che in caso di rigetto della pratica saranno notevolmente allungati i tempi di ritorno dell’investimento.
Nel caso in cui il beneficiario scelga di affidarsi ad un professionista per la richiesta d’incentivo, anche in questo caso dovrà anticipare tutti i costi, sperando poi di ottenere l’incentivo. Sì, perché il professionista non garantisce l’ottenimento, tanto meno ne anticipa il valore scontandolo subito in fattura.
Il rischio, dunque, è quello di incaricare un professionista, a fronte di un ulteriore costo (oltre a quelli di fornitura e installazione dell’impianto), senza avere comunque nessuna garanzia.
Affidandosi ad una ESCo (Energy Service Company), invece, il contribuente può ottenere l’impianto progettato a regola d’arte e subito scontato del Conto Termico, senza preoccupazioni e senza correre alcun rischio.
Chiaramente, per questo servizio la ESCo si trattiene una piccola percentuale dell’incentivo come compenso per il servizio offerto.
Arrivato a questo punto dovrebbero esserti un po’ più chiare le principali differenze tra detrazione fiscale e Conto Termico e, soprattutto, avrai avuto modo di capire che entrambi presentano dei pro e dei contro.
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salve sono la s.ra capuano ho comprato una stufa a pellet idro e vorrei attivare il conto termico oppure la detrazione fiscale.
Buon giorno sig. Maria. La contatterà il sig. Nardi di RiESCo