Cosa sono gli edifici a energia quasi zero (NZEB)?
30 Marzo 2022 | Efficienza Energetica
Gli edifici ad energia quasi zero generano bassi consumi energetici, quindi basse emissioni inquinanti, offrono maggiori comfort e, grazie agli incentivi e al risparmio generato, trasformare i nostri vecchi edifici in NZEB è estremamente vantaggioso.
In molti definiscono gli edifici ad energia quasi zero (NZEB) “gli edifici del futuro”, in realtà possono (anzi, dovrebbero) esserlo già oggi.
Tutti, chi di più chi di meno, dispongono di strumenti smart in grado di semplificarci la vita. Basta rovistare le nostre tasche per trovare un dispositivo che ci permette di comunicazione con gli altri, ma anche di scattare foto ad altissima qualità, navigare in internet, ascoltare musica e tanto altro ancora.
Un solo strumento che ci permette di fare tutto, risparmiando tempo e soldi che avremo dovuto spendere per acquistare singolarmente macchina fotografica, lettore mp3, navigatore e così via.
Vista la straordinaria comodità, chi tornerebbe al vecchio telefono cellulare? Penso nessuno.
Cosa c’entra questo con i nostri edifici?
La maggior parte delle case, dei luoghi di lavoro e degli edifici pubblici che abitiamo, sono stati costruiti prima del 2010, quando l’energia era a buon mercato e quando l’efficienza energetica era ancora agli albori.
Oggi, più che mai, paghiamo a caro prezzo queste scelte, con bollette insostenibili e ambienti poco salubri.
Fortunatamente, proprio come è successo per il cellulare, il settore edile si è evoluto, divenendo più efficiente e in grado di fornire prestazioni elevatissime.
Gli immobili costruiti, o riammodernati, in linea con questi standard si chiamano edifici ad energia quasi zero (NZEB), e permettono, appunto, di ridurre concretamente i consumi energetici a beneficio dei costi in bolletta, del comfort abitativo ma anche dell’ambiente.
Certo, hanno un costo, ma gli incentivi, sia nel settore residenziale, che aziendale, e perfino nel pubblico, sono molti ed estremamente vantaggiosi. Se mettiamo sulla bilancia questi bonus e i risparmi in bolletta, otterremo: investimento ripagato in tempi rapidi, maggiori comfort e prestazioni altrimenti impensabili. Se vuoi approfondire le caratteristiche degli edifici NZEB, come è possibile realizzarli e gli incentivi disposti (per il settore pubblico e privato), continua la lettura di questo articolo fino alla fine!
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Indice
Quali caratteristiche deve avere un edificio NZEB?
Nel 2010, la Direttiva Europea sul Rendimento Energetico nell’Edilizia (EPBD) del 2010, ha definito l’edifici a energia quasi zero (NZEB) come “un edificio che ha una prestazione energetica molto elevata. La quasi zero o molto bassa quantità di energia necessaria dovrebbe essere coperta in misura molto significativa da fonti rinnovabili, compresa l’energia da fonti rinnovabili prodotta in loco o nelle vicinanze”.
Dunque, gli edifici NZEB richiedono soluzioni innovative ed integrate, capaci di unire l’efficienza energetica degli impianti alle prestazioni dell’involucro dell’edificio stesso.
Come, giustamente, riporta ENEA.it “Non ci sono ricette predefinite per la realizzazione di un NZEB, piuttosto combinazioni di tecnologie di efficienza e facenti uso di fonti d’energia rinnovabili, adeguate e dettate da fattori economici, climatici, tipologici e comportamentali”.
Ma vediamo quali sono i principali interventi da combinare insieme.
Partiamo col dire che in mancanza di un adeguato isolamento che fornisca ottime prestazioni termiche sia in regime invernale che estivo, l’uso delle rinnovabili e di altri impianti altamente efficienti, risulterebbe inefficace.
Quindi primo intervento di cui tenere conto: l’isolamento termico (cappotto).
Seguono l’installazione degli impianti di climatizzazione ad alta efficienza energetica.
La soluzione più adottata riguarda la pompa di calore combinata a un impianto fotovoltaico, in questo modo è possibile climatizzare gli ambienti e scaldare l’acqua sanitaria, sfruttando l’energia, pulita e gratuita, prodotta dai pannelli.
A seconda dei casi, può risultare più conveniente l’impiego di una caldaia a condensazione per il riscaldamento, abbinato ad un impianto solare termico per la produzione di acqua calda sanitaria. Un’altra validissima possibilità per la climatizzazione degli ambienti è rappresentata dai cogeneratori, in grado di soddisfare la produzione di energia elettrica ma anche quella necessaria a scaldare l’acqua sanitaria.
Poi è possibile intervenire sull’illuminazione, rigorosamente a LED.
Tutti questi sistemi possono regolati comodamente e in maniera ottimizzata, da sistemi evoluti, che permettono la gestione centralizzata dei vari impianti dell’edificio, ovvero i sistemi di Building Automation (BA).
Edificio a energia quasi zero, sogno o realtà?
Come anticipato nelle prime righe dell’articolo, molti definiscono gli edifici ad energia quasi zero (NZEB) “gli edifici del futuro”, ma già oggi sono la priorità.
Come dicevamo, la maggior parte del nostro parco immobiliare è stato costruito prima della crisi della crisi immobiliare, quando l’energia costava poco. Ricercare sofisticate (quindi costose) soluzioni per consumare meno sarebbe stato antieconomico. Gli unici interessati a ridurre i consumi energetici erano coloro che desideravano impattare il meno possibile sull’ambiente. Dunque, si trattava di una piccola ma virtuosa nicchia di persone.
In più, la tecnologia impiegata in materia di efficienza energetica era solo all’inizio.
Ma oggi che l’innovazione ha fatto passi da gigante, e che, con lo stesso ritmo con cui si susseguono le crisi geopolitiche, tuonano le stangate in bolletta, questa inefficienza è diventata insostenibile per la maggior parte delle persone.
Dunque, ora abbiamo gli strumenti e la motivazione necessaria per realizzare edifici a consumo quasi zero.
Per capire meglio la differenza tra una casa costruita prima del 2010 e una di nuova costruzione basti sapere che per riscaldare un’abitazione di circa 100 mq abitata da 4 persone costruita pre 2010, occorrono circa 20 mc di gas al mq, contro i circa 1-2 mc di gas al mq di una NZEB.
Visto l’incredibile risparmio economico e, soprattutto, quello in termini di emissioni inquinanti, la norma ha imposto che dal 2021, tutti gli edifici nuovi o soggetti a una ristrutturazione importante di primo livello, debbano essere a fabbisogno di energia quasi zero (NZEB). Nel caso degli edifici di pubblica amministrazione, l’obbligo è stato imposto già dal 2019.
Ma alcune regioni italiane hanno visto negli edifici NZEB un incredibile occasione, per questo hanno dettato tale obbligo già dal 2017, o come l’Emilia-Romagna, a partire dal 2016.
Probabilmente adesso starai pensando “tutto bello, ma dove trovo i fondi per finanziare gli interventi”? Ecco la risposta: gli incentivi.
Infatti, gli incentivi sostengono concretamente l’efficientamento del parco immobiliare italiano in edifici ad energia quasi zero (NZEB) per l’uso residenziale, aziendale o di pubblica amministrazione.
Vediamo in dettaglio.
Gli incentivi dedicati
Come accennato sopra, la “ricetta” per trasformare gli immobili inefficienti in edifici NZEB si basa sulla combinazione delle giuste soluzioni di efficienza energetica. Allo stesso modo, per finanziare l’operazione, occorre mixare sapientemente le forme d’incentivazione dedicate. Vediamo dunque, quali sono.
Per quanto riguarda il settore residenziale abbiamo:
- Ecobonus 65%;
- Superbonus 110%;
- Bonus Casa 50%;
- Conto Termico 2.0.
Per quanto riguarda le imprese, l’occasione è ancora più ghiotta perché, grazie agli incentivi, possono efficientare persino le attività produttive:
- Ecobonus 65%;
- Conto Termico 2.0;
- Transizione 4.0;
- Credito d’Imposta per il Mezzogiorno;
- Certificati Bianchi
I primi due riguardano gli interventi di efficienza energetica alle parti strutturali dell’immobile e agli impianti installati, gli altri, riguardano l’efficientamento dell’attività produttiva.
Per quanto riguarda le Pubbliche Amministrazioni, queste possono accedere al Conto Termico 2.0: sono ammissibili interventi di incremento dell’efficienza energetica in grado di ridurre il fabbisogno di energia per la climatizzazione invernale ed estiva, per l’illuminazione di interni e delle pertinenze esterne degli edifici, per la produzione di acqua calda sanitaria e per la produzione di energia termica ed elettrica da fonti rinnovabili destinata alla copertura dei fabbisogni stessi.
Inoltre, posso godere del Fondo Nazionale Efficienza Energetica, anch’esso destinato agli interventi di efficienza energetica realizzati su immobili, impianti e processi produttivi.
Conclusioni
Arrivato a questo punto dell’articolo dovrebbe esserti un po’ più chiaro cos’è un edificio ad energia quasi zero (NZEB), quali comfort e prestazioni può garantire e, soprattutto, quanto sia più sostenibile, economicamente e ambientalmente.
Dunque, se sei stanco di vedere i tuoi risparmi erodersi a causa degli sprechi energetici e della dipendenza dalle fonti fossili e vuoi fare qualcosa per stravolgere questa situazione, noi ci siamo.
RiESCO guida persone ed imprese verso un uso efficiente ed efficace dell’energia, così da restare competitive nel medio lungo-periodo, con tutte le ricadute positive che ne possono derivare.
Per questo realizziamo e finanziamo, totalmente o solo in parte, progetti di efficienza energetica supportati dagli incentivi dedicati, di cui possiamo vantare il 100% di esiti positivi delle pratiche.
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