Credito d’Imposta per il Mezzogiorno, la guida rapida
1 Marzo 2023 | Incentivi
Anche per tutto il 2023, è previsto il riconoscimento del Credito d’Imposta per spese relative all’acquisto di beni strumentali destinati a strutture produttive ubicate nel mezzogiorno. Cosa occorre sapere per sfruttare questo incentivo?
Se possiedi una struttura produttiva ubicata nel Sud Italia, probabilmente, avrai sentito parlare del Credito d’Imposta per il Mezzogiorno.
Si tratta di un contributo destinato al potenziamento della capacità produttiva delle imprese attraverso l’acquisto di beni, impianti e strumenti, utilizzabile in compensazione tramite il modello F24.
E fin qua niente di particolarmente interessante…
Ciò che rende il Credito d’Imposta per il Mezzogiorno così conveniente è l’opportunità di godere del bonus per l’acquisto di almeno due beni, anche se di tipologia diversa e anche se acquistati in momenti diversi, purché sostenuti tra il 1° marzo 2017 e il 31 dicembre 2023.
Quindi, se per esempio, un’impresa ha acquistato nel 2017 un carrello elevatore e oggi intende realizzare un impianto fotovoltaico, può accedere al beneficio fiscale per entrambi i beni.
Possono beneficiarne tutte le imprese, fatta eccezione per quelle in difficoltà e per quelle operanti in particolari settori.
Certo, districarsi fra le norme che regolano il meccanismo può essere molto complesso.
Per questo abbiamo pensato a questa rapida guida che spiega, in maniera più schematica possibile, i principali aspetti da conoscere per sfruttare il Credito d’Imposta per il Mezzogiorno per il potenziamento della propria impresa, anche in chiave energetica.
Se la premessa ti sembra interessante, mettiti comodo e buona lettura!
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Indice
Credito d’Imposta per il Mezzogiorno, contesto e finalità
Il Credito d’Imposta per il Mezzogiorno è stato introdotto con la legge di stabilità 2016, inizialmente a scadenza al 31 dicembre 2019, poi con la legge di bilancio 2020 (articolo 1, comma 319, della legge 27 dicembre 2018, n. 160) è stata disposta la proroga del suddetto termine al 31 dicembre 2020.
Con la legge di bilancio 2021(articolo 1, comma 171 della legge 30 dicembre 2020 n.178) è stata disposta una ulteriore proroga della misura al 31 dicembre 2022.
Dunque, la legge di bilancio per 2023 ha prorogato fino al 31 dicembre l’incentivo, confermandone i contenuti e la disciplina.
Come accennato nelle prime righe dell’articolo, questo beneficio fiscale viene offerto alle imprese ubicate nel mezzogiorno che acuiscono beni strumentali al fine di aumentare la capacità produttiva.
Nello specifico, si tratta delle regioni: Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia, Sardegna, Molise e Abruzzo.
Attività finanziabili e aliquote
I beni oggetti dell’agevolazione sono strumenti inquadrabili come macchinari, impianti o attrezzature e devono possedere il requisito della “strumentalità”, ovvero devono essere impiegati come strumenti di produzione all’interno del processo produttivo aziendale.
I beni incentivati sono classificati nelle voci B.II.2 e B.II.3 dell’attivo di Stato patrimoniale e possono essere destinati alla creazione di un nuovo stabilimento, all’ampliamento della capacità di uno stabilimento esistente, alla diversificazione della produzione di uno stabilimento per ottenere prodotti mai fabbricati precedentemente o al cambiamento fondamentale del processo produttivo complessivo di uno stabilimento esistente.
Per quanto riguarda le aliquote, il Credito d’imposta per il Mezzogiorno è così ripartito:
- 25% per le grandi imprese (massimale dell’investimento 15 mln €);
- 35% per le imprese di medie dimensioni (massimale dell’investimento 10 mln €);
- 45% per le piccole e micro imprese (massimale dell’investimento 3 mln €).
Il credito d’imposta è cumulabile con aiuti “de minimis” o con altri aiuti che abbiano come oggetto i medesimi costi ammessi al beneficio. Tale cumulo non dovrà portare al superamento dell’intensità o dell’importo di aiuto più elevato consentiti dalle pertinenti discipline comunitarie di riferimento, e in ogni caso non potrà portare al superamento del costo complessivo sostenuto per l’acquisto dei beni strumentali.
I beneficiari
I beneficiari dell’agevolazione sono tutte le imprese con esclusione di quelle in difficoltà e di quelle operanti nei settori dell’industria siderurgica, dell’industria carbonifera, della costruzione navale, delle fibre sintetiche, dei trasporti e delle attinenti infrastrutture, della produzione e della distribuzione di energia e delle infrastrutture energetiche, dei settori finanziario, creditizio, ed assicurativo.
Validità e tempistiche
Come già evidenziato, uno degli aspetti che rende il Credito d’Imposta per il Mezzogiorno così interessante è la retroattività. Il beneficio fiscale, infatti, è retroattivo per investimenti effettuati dal 1° marzo 2017, permettendo così di godere del bonus anche per acquisti fatti in momenti diversi.
La domanda deve essere presentata per via telematica sul portale dell’Agenzia delle Entrate.
Quest’ultima può impiegare da un minimo di 12 a un massimo di 60 giorni di calendario per emanare l’autorizzazione alla fruizione del credito.
A partire da 5 giorni della conferma di utilizzo del beneficio, sarà già possibile fruire del credito, correntemente con l’effettivo andamento del progetto d’investimento.
N.B.: sarà impossibile cedere o dismettere i beni oggetto dell’agevolazione per i 5 periodi d’imposta
successivi a quello di acquisto del bene.
Vantaggi del Credito d’Imposta per il Mezzogiorno
Riassumendo, i principali vantaggi del Credito d’Imposta per il Mezzogiorno riguardano la possibilità di recuperare fino al 45% del capitale investito per almeno due investimenti effettuati dal 1° marzo 2017 al 31 dicembre 2023, semplicemente attraverso l’F24.
Altro aspetto estremamente interessante riguarda la versatilità dei beni incentivati: dai macchinari, agli impianti, passando per l’attrezzatura di vario tipo.
Così come la tipologia dei beneficiari: officine, autofficine, gommisti, supermercati, settore nautico e turismo, pastifici e panifici industriali, centri lavorazione carni, bar, ristoranti, alberghi, agriturismi, stazioni di servizio e lavaggio auto, concessionarie auto, cantine, oleifici, distillerie, confezionamento cibi surgelati e non catering, impacchettamento, etichettatura, aziende agricole, florovivaistiche (purché abbiano reddito di impresa), aziende edili, onoranze funebri, falegnamerie industriali, parchi divertimento, centri medici, dentistici, cliniche private, lavorazione marmo, essiccatoi, smaltimento e riciclo.
Ricordiamo poi le tempistiche: già dopo 5 giorni la conferma di erogazione del contributo è possibile beneficiarne.
Dunque, è veloce, trasversale e conveniente.
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