Ecobonus 110%, lavori gratis o risparmiare fino il 70% di energia?
2 Ottobre 2020 | Incentivi
L’Ecobonus 110% è uno dei temi più caldi tra quelli annunciati dal DL Crescita e la ragione è evidente: la “promessa” di poter efficientare la propria abitazione senza spendere neanche un euro. Ma sono i lavori gratis il vero obiettivo?
L’Ecobonus 110% ha considerevolmente aumentato l’interesse dei cittadini verso gli interventi di efficienza energetica per la propria abitazione.
Una ricerca del Sole 24 ore stima infatti che le richieste di informazioni sono aumentate di circa 5 volte rispetto alla precedente versione dell’Ecobonus.
Oltre che da parte dei cittadini, si avverte una fortissima attenzione anche delle imprese e dalle banche, poiché questa versione potenziata dell’Ecobonus sembra accontentare tutti: il contribuente che può efficientare casa propria senza spendere neanche un euro, le imprese che possono cedere tutte le spese alle banche e quest’ultime che si assicurarono il tornaconto dall’eccedenza del 100%.
Si tratta certamente di un’operazione finanziaria vantaggiosa per tutti, ma è questo l’obiettivo principe dell’Ecobonus 110%?
In questo articolo faremo il punto su quali condizioni hanno portato al potenziamento dell’Ecobonus, quali sono le finalità del nuovo progetto e quali risultati sarà possibile raggiungere nel breve-medio periodo.
Buona lettura!
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Indice
Ecobonus 110%, contesto e finalità
L’Ecobonus, presente ormai da anni le ordinarie aliquote del 50% o 65%, ha prodotto nel tempo risultati ben al di sotto delle aspettative e la situazione è andata peggiorando con l’arrivo dell’emergenza coronavirus.
Questa come ben sappiamo ha generato una forte crisi economica e contestualmente, ha acceso i riflettori sull’importanza di gestire in maniera oculata i beni e le risorse di cui disponiamo.
Quindi, con l’obiettivo di superare rapidamente la crisi economica da una parte e di stimolare gli interventi di sostenibilità dall’altra, è stato rivisto e potenziato il meccanismo d’incentivazione dell’Ecobonus.
L’Ecobonus 110% a differenza del suo predecessore incentiva gli interventi nella misura del 110% per le spese sostenute e documentate dal 1° luglio 2020 fino al 31 dicembre 2021, attraverso tre diverse opzioni fiscali: detrazione in 5 anni, sconto in fattura, credito d’imposta.
Chiaramente si tratta di uno strumento potentissimo che in poco tempo dovrebbe compensare anni di inattività e contribuire al Green New Deal (la rivoluzione sostenibile dell’Unione Europea).
A nostro parere, per questi obiettivi occorrono misure sul lungo periodo, veramente capaci di mettere al primo posto l’efficienza energetica come proclamato dalle direttive sul clima e l’energia, per un futuro più sostenibile e per renderci meno dipendenti dall’estero e dai relativi costi.
Ecobonus 110% e lavori gratis, davvero è possibile?
Se rispettate determinate condizioni, con l’Ecobonus 110% è davvero possibile realizzare gli interventi di efficienza energetica per la propria abitazione a costo zero.
Per accedere all’aliquota del 110% il contribuente deve realizzare un cosiddetto lavoro trainante e certificare tramite l’attestato di prestazione energetica (APE) che tale intervento, o più di uno, ha portato al miglioramento di due classi energetiche dell’edificio.
Cosa sono gli interventi trainanti? Sono quei lavori la cui esecuzione permette di sbloccare all’aliquota al 110% anche per altri interventi di efficientamento come la sostituzione degli infissi, l’installazione dell’impianto fotovoltaico, dei collettori solari ecc.
Gli interventi trainanti sono essenzialmente, l’isolamento termico delle superfici verticali e orizzontali e l’efficientamento dell’impianto di climatizzazione invernale. Per quanto riguarda quest’ultimo, l’Ecobonus 110% distingue tra edifici unifamiliari e condominio:
- per gli edifici che condividono parti in comune (come il condominio), l’Ecobonus prevede l’aliquota al 110% per la sostituzione del vecchio impianto di riscaldamento con caldaia a condensazione con classe energetica pari o superiore alla classe A, a pompa di calore, ibridi o geotermici per fornire il riscaldamento, il raffrescamento o l’acqua calda sanitaria, purché i suddetti impianti siano centralizzati;
- per gli edifici unifamiliari incentiva la sostituzione del vecchio impianto di riscaldamento con impianti a pompa di calore, ibridi o geotermici per fornire il riscaldamento, il raffrescamento o l’acqua calda sanitaria. È escluso quindi il benefit alla caldaia a condensazione.
Possono usufruire dell’Ecobonus 110%:
- Condomìni;
- Persone fisiche;
- Istituti Autonomi Case Popolari (IACP) ed Enti con le stesse finalità sociali;
- Cooperative edilizie a proprietà indivisa.
È rivolto a tutte le prime abitazioni, qualunque sia la tipologia d’immobile: edifici unifamiliari e edifici che condividono parti comuni (condominio, villette a schiera e edifici bifamiliari). Inoltre, possono accedere all’Ecobonus 110% anche le seconde case (villette a schiera, ville bifamiliari e condomini), il terzo settore e le associazioni sportive dilettantistiche possono.
Se si verificano queste condizioni, il contribuente può realizzare i suddetti interventi di efficienza energetica godendo dell’Ecobonus 110% a patto che:
- i lavori rispettino i Criteri Minimi Ambientali (CAM);
- gli interventi certifichino il miglioramento di almeno due classi energetiche dell’edificio.
Casa efficiente: quanto ti permette di risparmiare?
Come accennato sopra, la finalità di questo incredibile strumento di incentivazione è diffondere concretamente l’efficienza energetica nel parco edilizio italiano, per godere di tutti i benefici connessi, risparmio energetico in primis.
Per capire meglio quanto può essere vantaggiosa l’efficienza energetica in ambito domestico, avvaliamoci di un esempio pratico (trattasi di un caso reale che stiamo analizzando proprio in questi giorni).
Una villetta costruita prima del 2014, quindi prima di ogni legge in tema di efficienza energetica, presenta i seguenti problemi energetici.
- Isolamento termico dell’involucro con alta trasmittanza: pareti e copertura circa 0.80 W/mq contro i 0.30 W/mq odierne e infissi esterni di circa 3.00 W/mq contro 1.50 W/mq;
- Impianti di riscaldamento a gas con bassa resa, circa 80% contro i 400% delle pompe di calore con cui climatizzare sia calda che freddo;
- Assenza di impianti a energia rinnovabile e gratuita.
Consumo medio energetico circa 20.000/30.000 kWh termici + 4.000/6.000 kWh elettrici, ovvero 3/4 TEP, 20/30 barili, 7/10 Tonnellate di CO2.
Costi totale medi 3.700 €/anno che al valore attuale dell’inflazione, diventeranno 4.800 € fra 10 anni e 6.500 € fra 20 anni!
Efficientando attraverso cappotto termico, infissi a bassa trasmittanza, pompa di calore, solare termico, fotovoltaico e building automation, i consumi passano a 500 euro/anno (trasformando la villetta in NZEB-consumi energetici quasi zero).
È più vantaggioso fare i lavori gratis o assicurarsi grandi risparmi nel tempo?
L’esempio di cui sopra non lascia dubbi sull’effettiva convenienza economica dell’efficienza energetica, soprattutto sul lungo periodo (vedi come incide l’inflazione sui costi energetici in 10 e 20 anni).
Purtroppo, questo aspetto viene spesso oscurato dall’ammaliante slogan “lavori gratis”, che esalta l’importante contributo economico erogato dallo Stato e non il “tesoretto” energetico che il cittadino può garantirsi nel tempo proprio grazie agli interventi di efficienza energetica.
Senza considerare poi il notevole impatto che l’efficienza energetica ha sull’economia italiana.
Sette barili di petrolio all’Italia costano circa 500 $ che diventano per l’utente finale circa 1.500 $, considerando che un appartamento medio consuma per la climatizzazione (invernale/estiva), illuminazione e per tutti gli altri usi, circa 2 tonnellate di petrolio all’anno ovvero 2.500 €/an, dei quali 900 euro finanziano gli speculatori del petrolio.
Quindi meno energia sprechiamo, quindi consumiamo, più risparmia l’Italia.
Inoltre, come abbiamo visto nelle prime righe dell’articolo, più interventi di efficienza energetica realizziamo e più si crea lavoro, accrescendo una nuova filiera di lavoro in grado di condizionare anche le scelte dei grandi investitori.
Se guardassimo questi aspetti come dovremo, ovvero fondanti e non collaterali, otterremmo tutti più risultati.
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