Parco Agrisolare: il contributo a fondo perduto per l'efficienza energetica nella filiera agroalimentare
7 Settembre 2022 | Efficienza Energetica
Il bando “Parco Agrisolare” incentiva l’installazione del fotovoltaico e, dove necessario, lo smaltimento dell’amianto dai tetti, oltre alla realizzazione dell’isolamento termico e/o la realizzazione del sistema di aerazione, per una spesa massima di € 750.000,00 (a progetto) e nel limite di € 1.000.000 per singolo soggetto beneficiario.
Nell’ultimo periodo, gli imprenditori agricoli hanno dovuto fronteggiare due emergenze: quella idrica e quella energetica.
Per la prima, purtroppo, c’è ben poco da fare, per la seconda, invece, ci sono delle soluzioni. Ad esempio il fotovoltaico.
Come probabilmente saprai, questo tipo d’impianto assicura fino il 70% di risparmio di energia elettrica, dunque, maggiore indipendenza da rincari e speculazioni di ogni sorta.
Per molte imprese, però, sostenere un investimento di questo tipo potrebbe rappresentare un grosso problema, soprattutto in questo momento economico così difficile.
In realtà, questo potrebbe essere il periodo più vantaggioso di sempre, grazie al bando “Parco Agrisolare”: il contributo a fondo perduto che incentiva l’installazione del fotovoltaico e, dove necessario, lo smaltimento dell’amianto dai tetti, oltre alla realizzazione dell’isolamento termico e/o la realizzazione del sistema di aerazione.
L’incentivo è molto succoso (budget a disposizione: 1,5 miliardi €) e riguarda il settore agricolo, zootecnico e agroindustriale, ma attenzione: c’è poco tempo per fare domanda!
Se vuoi cogliere questa occasione, continua la lettura dell’articolo fino alla fine.
Potrai approfondire i punti chiave del bando: quali interventi incentiva e per chi, tempistiche e scadenze, la procedura necessaria e, soprattutto, come accedere all’incentivo senza rischi e preoccupazioni.
Buona lettura!
Indice
- 1 Bando Parco Agrisolare, di cosa si tratta?
- 2 Quali sono i beneficiari?
- 3 Requisiti dei soggetti beneficiari
- 4 Quanto fondi sono disponibili?
- 5 Le aliquote dell’incentivo
- 6 Gli interventi ammessi
- 7 Le spese ammissibili
- 8 La procedura per accedere
- 9 Attenzione: c’è solo un mese di tempo per presentare domanda
- 10 L’Agrisolare con RiESCo
Bando Parco Agrisolare, di cosa si tratta?
La misura Parco Agrisolare è finanziata dal PNRR, Missione 2 “Rivoluzione verde e transizione ecologica” e prevede la selezione e il finanziamento di interventi che consistono nell’acquisto e posa in opera di pannelli fotovoltaici sui tetti di fabbricati strumentali (dunque, senza occupare suolo agricolo) all’attività delle imprese agricole, zootecniche e agroindustriali.
Come anticipato nelle prime righe dell’articolo, unitamente all’installazione del fotovoltaico può essere eseguito lo smaltimento dell’amianto, la realizzazione dell’isolamento dei tetti e la realizzazione del sistema di aerazione.
La finalità del bando è quella di avviare una forte diversificazione delle fonti energetiche, spingendo sulle rinnovabili, le quali rappresentano un elemento centrale per ridurre i costi dell’energia sostenuti dalle aziende del settore, soprattutto adesso che le forti tensioni internazionali mettono a rischio gli approvvigionamenti.
Quali sono i beneficiari?
Possono godere del contributo a fondo perduto stanziato dal Parco Agrisolare:
- Gli imprenditori agricoli, in forma individuale o societaria;
- Le imprese agroindustriali, in possesso di codice ATECO (elencati in allegato al Bando);
- Le cooperative agricole che svolgono attività di cui all’articolo 2135 del cc e le cooperative o loro consorzi di cui all’art. 1, comma 2 del decreto legislativo 18 maggio 2001, n. 228 (indipendentemente dai propri associati).
Sono invece esclusi i soggetti esonerati dalla tenuta della contabilità IVA, aventi un volume di affari annuo inferiore ad € 7.000,00.
Requisiti dei soggetti beneficiari
Per accedere al Parco Agrisolare, i soggetti beneficiari devono:
- essere iscritti nella sezione speciale del registro imprese, in forma di persona fisica o giuridica;
- non essere soggetti a sanzione interdittiva o colpevoli di false dichiarazioni alla Pubbliche Amministrazioni;
- essere in condizioni di regolarità contributiva;
- non essere in condizioni tali da risultare impresa in difficoltà.
Quanto fondi sono disponibili?
Per quanto concerne i fondi disponibili, per gli anni dal 2022 al 2026, sono pari a un totale di 1.500 mln € e così suddivisi:
- 1.200 mln € per gli interventi realizzati dalle aziende agricole attive nella produzione agricola primaria (Tab. 1A);
- 150 mln € per gli interventi realizzati da aziende agricole attive nei settori della trasformazione di prodotti agricoli (Tab. 2A);
- 150 mln € per interventi realizzati da aziende agricole attive nei settori della trasformazione di prodotti agricoli in non agricoli (Tab. 3A).
Le aliquote dell’incentivo
Il 40% delle risorse disponibili sono destinate alle Regioni meno sviluppate, ovvero: Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia.
Per le aziende che si occupano di produzione primaria, così come per quelle di trasformazione di prodotti agricoli, l’intensità massima del contributo è pari al 40% delle spese ammissibili, 50% se trattasi di Regioni meno sviluppate.
È poi prevista una maggiorazione del 20% per:
- i giovani agricoltori o gli agricoltori che si sono insediati nei cinque anni precedenti la data della domanda di aiuto;
- gli investimenti collettivi, come impianti di magazzinaggio utilizzati da un gruppo di agricoltori o impianti di condizionamento dei prodotti agricoli per la vendita;
- gli investimenti in zone soggette a vincoli naturali o ad altri vincoli specifici ai sensi dell’articolo 32 del regolamento (UE) n. 1305/2013.
Mentre, per le aziende che operano nella trasformazione di prodotti agricoli in non, l’intensità massima riconoscibile è del 30% ma con le seguenti maggiorazioni:
- + 20% per aiuti alle piccole imprese;
- + 10% per aiuti alle medie imprese;
- + 15% per investimenti nelle zone assistite.
Gli interventi ammessi
L’Intervento principale e obbligatorio per accedere al bando Parco Agrisolare è l’acquisto e posa in opera di pannelli fotovoltaici, sui tetti di fabbricati suddetti, con potenza di picco minima di 6 kWp e non superiore a 500 kWp.
Gli impianti ammessi al contributo devono produrre energia per soddisfare il fabbisogno energetico dell’azienda agricola (fatta eccezione per le aziende rientranti nella Tabella 3A), la vendita di energia elettrica è consentita nella rete purché sia rispettato il limite di autoconsumo annuale.
Come detto, rientrano nell’incentivo ulteriori interventi di riqualificazione energetica della struttura, quale:
- rimozione e smaltimento dell’amianto (o, se del caso, dell’eternit) dai tetti, in conformità alla normativa nazionale di settore vigente: tale procedura deve essere svolta unicamente da ditte specializzate, iscritte nell’apposito registro;
- realizzazione dell’isolamento termico dei tetti: la relazione tecnica del professionista abilitato dovrà descrivere e giustificare la scelta del grado di coibentazione previsto in ragione delle specifiche destinazioni produttive del fabbricato, anche al fine di migliorare il benessere animale;
- realizzazione di un sistema di aerazione connesso alla sostituzione del tetto (intercapedine d’aria): la relazione del professionista dovrà dare conto delle modalità di aereazione previste in ragione della destinazione produttiva del fabbricato; a ogni modo, il sistema di areazione dovrà essere realizzato mediante tetto ventilato e camini di evacuazione dell’aria, anche al fine di migliorare il benessere animale.
Le spese ammissibili
La spesa massima ammissibile per singola proposta è di massimo 750.000,00 €.
Ogni singolo soggetto beneficiario può richiedere il contributo per più progetti ma non può superare una spesa massima ammissibile di 1.000.000,00 €.
Per quanto riguarda gli interventi, le spese di installazione dell’impianto fotovoltaico sono riconosciute fino a 1.500,00 €/kWpe sono comprese le relative spese di:
- acquisto e installazione dei moduli fotovoltaici, gli inverter, i softwaredi gestione (ove richiesti), ulteriore componentistica (cavi, quadri, strutture di supporto, trasformatori, dispositivi di sicurezza a norma CEI, ecc.) necessaria al funzionamento dell’impianto;
- approntamento cantiere e direzione lavori;
- fornitura e posa in opera di materiali impiegati per l’esecuzione delle opere edili-murarie, gli adeguamenti impiantistici e le attrezzature di supporto per la corretta installazione e funzionalità dell’impianto nel rispetto delle normative vigenti;
- spese per la connessione e l’esercizio dell’impianto fotovoltaico alla rete elettrica; tra queste rientrano gli importi da corrispondere al Gestore di Rete territorialmente competente, gli eventuali oneri per l’adeguamento dell’infrastruttura di rete eventualmente necessario, l’assolvimento degli obblighi fiscali, se previsti dalla norma, altri oneri necessari.
Per le batterie di accumulo, invece, il limite di spesa ammissibile è pari a 1.000 €/kWh e comprende:
- acquisto e installazione di batterie di accumulatori;
- acquisto e installazione dei dispositivi di gestione, conversione e controllo, intesi come il complesso delle apparecchiature (hardware) utili al funzionamento del sistema di accumulo;
- acquisto di licenze e logiche di funzionamento del sistema di accumulo solo se non inclusi nella dotazione prevista dal costruttore del sistema di accumulo installato.
In merito ai dispositivi di ricarica, viene riconosciuta una spesa complessiva fino a:
- 1.500,00 € per installazione di dispositivi di ricarica wallbox di potenza complessiva non superiore ai 22 kW;
- € 4.000,00 € per installazione di colonnine di ricarica di potenza complessiva non superiore ai 22 kW;
- fino a un massimo di € 15.000,00 per l’installazione di dispositivi di ricarica di potenza complessiva superiore ai 22 kW.
Per quanto concerne gli interventi realizzati congiuntamente alla realizzazione dell’impianto fotovoltaico, è possibile richiedere un contributo aggiuntivo fino a un limite ammissibile pari a 700 €/kWp.
La procedura per accedere
La procedura per accedere al Parco Agrisolare, disposta all’art. 7 del Decreto, deve avvenire esclusivamente tramite il Portale del GSE SpA.
Al Soggetto Beneficiario viene chiesto di caricare una copiosa documentazione, ovvero: la dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà (DSAN), documento d’identità, relazione tecnica descrittiva, visura catastale degli immobili, planimetria degli immobili, schema elettrico del progetto, dossier fotografico ante, bollette elettriche, relazione di calcolo di conversione del fabbisogno termico dell’azienda, attestazione CENSIMP, report dal sito PVGIS.
Se vengono realizzati anche gli interventi complementari, allora verrà richiesto di caricare anche: dossier fotografico della copertura in amianto, la relazione tecnica descrittiva, l’elaborato planimetrico, la dichiarazione “non arrecare un danno, significativo all’ambiente (DNSH)” e l’attestazione di prestazione energetica – APE.
Dopo aver inviato la domanda, il Soggetto Beneficiario, riceverà il provvedimento di accoglimento (se la pratica avrà esito positivo). Da 30 gg dall’inizio dei lavori, è tenuto ad iniziare la comunicazione al GSE SpA e se lo desidera, potrà richiedere l’anticipazione del contributo.
La rendicontazione e il collaudo degli interventi devono avvenire entro 18 mesi e in ogni caso devono essere garantiti entro il 26 giugno 2026.
La comunicazione dei lavori conclusi dovrà essere inviata entro 60 gg dalla conclusione dell’intervento.
Attenzione: c’è solo un mese di tempo per presentare domanda
Come definito dall’Avviso, le proposte, redatte in conformità alle istruzioni del Regolamento Operativo, dovranno essere presentate, pena l’irricevibilità, esclusivamente tramite l’apposito portale, a decorrere dalle ore 12:00:00 del giorno 27 settembre 2022 e fino alle ore 12:00:00 del giorno 27 ottobre 2022.
L’Agrisolare con RiESCo
Visto il complesso momento che stiamo vivendo, installare il fotovoltaico potrebbe diventare la scelta determinante per la sopravvivenza dell’azienda, inoltre, grazie ai contributi previsti per gli interventi complementari, potrebbe rappresentare l’occasione ideale per riqualificare ulteriormente la struttura.
La progettazione necessaria per questo tipo d’intervento, però, è molta complessa, così come la pratica per accedere al Bando Parco Agrisolare.
Per avere la certezza dei risultati (in termini di risparmio e di prestazioni), approfittando della misura Parco Agrisolare, serve affidarsi a degli specialisti.
RiESCo è la Energy Service Company (società che effettuano interventi finalizzati a migliorare l’efficienza energetica, assumendo su di sé il rischio dell’iniziativa e liberando il cliente finale da ogni onere organizzativo e di investimento) certificata UNI CEI 11352:2014 e ISO 9001.
Crediamo fortemente nel modello di azienda innovativa e sostenibile (per le proprie tasche e per l’ambiente).
Guidiamo le imprese verso un uso efficiente ed efficace dell’energia, così da restare competitive nel medio lungo-periodo, con tutte le ricadute positive che ne possono derivare.
Per questo realizziamo e finanziamo, totalmente o solo in parte, progetti di efficienza energetica supportati dagli incentivi dedicati, di cui possiamo vantare il 100% di esiti positivi delle pratiche.
Se sei stanco di vedere i tuoi guadagni erodersi a causa degli sprechi energetici e della dipendenza dalle fonti fossili e vuoi fare qualcosa per stravolgere questa situazione, noi ci siamo.
sono imprenditrice agricola iscritta alla CCIAA di Roma e titolare di P.IVA in regime ordinario. Attività per la produzione di Kiwi. 10 kwh installati.
Posso accedere ai benefici previsti?
Buon giorno Anna
Si i requisiti per accedere ce li ha …