Rincaro bollette: +9,9% per l’elettricità e +15,3% per il gas
7 Luglio 2021 | Efficienza Energetica
Dal 1° luglio le bollette rincarano del 9,9% per l’elettricità e del 15,3% per il gas. Quali sono le ragioni? Quali scenari futuri aspettarci?
L’anno trascorso ha profondamente segnato, sotto più profili, sanitario, sociale, economico, le vite di tutti gli italiani.
Alcuni hanno vissuto forti criticità in ambito economico, costretti a sospendere la propria attività lavorativa o addirittura ad abbandonarla definitivamente, sperando di poter ricominciare altrove.
Adesso che la situazione sembra schiarirsi, anche quei contribuenti che hanno vissuto momenti di forte criticità, potrebbero tornare a “respirare” un po’, e invece…
Dal 1° luglio le bollette saranno colpite da forti rincari: 9,9% per l’elettricità e del 15,3%.
Numeri pesanti che potevano essere ancora più gravosi senza l’intervento del Governo e del relativo Decreto salvabollette.
Per scoprire tutti i numeri della stangata, le ragioni che l’hanno generata e quali andamenti aspettarci nei prossimi mesi, continua la lettura di questo articolo fino alla fine!
Indice
Tutti i numeri della stangata
Attraverso il consueto aggiornamento trimestrale, L’Autorità di regolazione per l’energia, le reti e l’ambiente – ARERA ha comunicato che dal 1° luglio le bollette rincarano del 9,9% per l’elettricità e del 15,3%, con una ricaduta sulla famiglia tipo (ovvero quel nucleo con consumi medi di energia elettrica di 2.700 kWh/an e una potenza impegnata di 3 kW e per il gas consumi di 1.400 mc/an), di circa 200 euro.
La stessa ARERA cita nel proprio comunicato stampa che “in termini di effetti finali per il prossimo trimestre, per l’elettricità la spesa per la famiglia-tipo nell’anno scorrevole (compreso tra il 1° ottobre 2020 e il 30 settembre 2021) sarà di circa 559 euro, con una variazione del +12% rispetto ai 12 mesi equivalenti dell’anno precedente (1° ottobre 2019 – 30 settembre 2020), corrispondente ad un aumento di circa 62,4 euro su base annua. Nello stesso periodo, la spesa della famiglia-tipo per la bolletta gas sarà di circa 993 euro, con una variazione del -1,3% rispetto ai 12 mesi equivalenti dell’anno precedente, corrispondente ad una riduzione di circa 13 euro su base annua.
Oltre ai rincari sui prezzi dell’energia, occorre tenere conto che anche il prezzo medio del carburante è salito ancora.
Infatti, secondo la rilevazione settimanale pubblicata dallo Sviluppo economico il prezzo medio di benzina e gasolio ha raggiunto rispettivamente i valori di 1,628 e 1,489 euro al litro: rispetto ad un anno fa, circa 10 € in più a pieno.
Aumenti mitigati dal decreto salvabollette
Questi dati avranno certamente un forte impatto sui risparmi dei contribuenti e pensare che la situazione poteva essere persino peggiore…
Infatti, il Governo, con il decreto lavoro e imprese, approvato in Consiglio dei Ministri, ha deciso di utilizzare parte del ricavato delle aste del mercato europeo dei permessi di CO2, esattamente 1,2 miliardi di euro, per ridurre gli oneri generali di sistema per il prossimo trimestre.
In questo modo L’ARERA ha potuto mitigare una delle voci che incide maggiormente in bolletta, attraverso una forte riduzione del costo degli incentivi alle energie rinnovabili, oltre a una riduzione anche dei rimanenti oneri generali come quelli per la promozione dell’efficienza energetica, come effetto del recente decreto in materia dei Certificati Bianchi.
L’ARERA ha inoltre applicato quanto previsto Decreto Legge Sostegni bis che proroga anche per il mese di luglio lo sconto per le bollette riguardanti le piccole imprese, come i negozi, gli artigiani, i bar e ristoranti, i laboratori, gli uffici di professionisti e altri servizi.
Considerazioni sui motivi dell’aumento e su cosa aspettarci
Ma cosa ha scatenato questa tendenza tutt’altro che positiva?
Gli aumenti sono legati alla forte crescita delle quotazioni delle principali materie prime energetiche. Infatti, i prezzi europei del gas sono cresciuti di oltre il 30% nel secondo trimestre del 2021 rispetto al primo e, contestualmente, stiamo assistendo ad una forte accelerazione della crescita del prezzo della CO2.
Per il secondo trimestre 2021 il Prezzo Unico nazionale (PUN) si prospetta in aumento del 25% rispetto al trimestre precedente e maggiore di oltre il 200% rispetto allo stesso trimestre del 2020, per l’esattezza, oggi ricopre un valore medio di 74 €/MWh contro i 24,8 €/MWh di un anno fa.
Per quanto concerne i mercati del gas, gli aumenti sono dettati per lo più dall’aumento della domanda.
Questa primavera, in Europa, abbiamo assistito a temperature inferiori alle medie stagionali che hanno innalzato i consumi parte del gas in un momento che, solitamente, viene impiegato al riempimento degli stoccaggi. Inoltre, si sono verificate riduzioni delle forniture dal nord Europa e minori disponibilità di GNL, in quanto parte della produzione del bacino atlantico è stata indirizzata verso l’Asia.
Per questi motivi, il prezzo a termine del terzo trimestre 2021 risulta in aumento di circa il 50% rispetto a quello utilizzato per l’aggiornamento del secondo trimestre 2021.
Inoltre, come osservano gli economisti dell’energia, bisogna tenere conto anche di altri fattori sociopolitici.
Placata la pandemia è ripartita l’attività industriale, nello stesso momento in cui hanno iniziato a susseguirsi misure politiche contro gli investimenti sui giacimenti e più in generale verso i combustibili fossili.
Risultato finale: ripartenza della domanda di energia a fronte di un calo dell’offerta di energia.
Quindi cosa possiamo aspettarci per il futuro?
Nel medio periodo i costi in bolletta saranno pressoché simili a quelli che stiamo pagando adesso, poiché sebbene le rinnovabili siano sempre più diffuse difficilmente riusciranno a soddisfare la domanda.
Inoltre, occorre tenere conto che, a fronte di un netto calo della componente energia, sono saliti i costi dei servizi di vendita e gli oneri generali di sistema.