Tep: l’unità di misura dell’energia
18 Luglio 2022 | Efficienza Energetica
Quanto vale una tonnellata equivalente di petrolio (tep)? Cosa rappresenta in termini concreti? Perché conviene a tutti risparmiare tep?
Con quale unità di misura sei abituato a quantificare l’energia?
Probabilmente, quella che più di tutti ci dà il senso della misura è l’euro perché è quella con cui siamo abituati a conferire un valore tangibile ad un bene o servizio.
Sappiamo che da un punto di vista tecnico è più corretto affidarsi ad unità di misura fisiche come il Kilowattora (kWh), ma delle volte anche questa può rivelarsi poco efficace, soprattutto quando ci troviamo a confrontare fonti energetiche diverse.
Ad esempio, in un litro di benzina sono contenuti circa 10 kWh, in 1 mc di gas invece circa 11. E poi c’è la questione delle trasformazioni energetiche: 10 kWh prodotti bruciando petrolio, gas o carbone perdono nella trasformazione almeno il 50% di energia, al contrario degli stessi kWh prodotti attraverso una fonte rinnovabile.
Quindi, come è possibile misurare in maniera univoca l’energia prodotta e consumata? Con l’unità di misura tep (tonnellata equivalente di petrolio). Per scoprire quanto vale e perché è determinante, anche ai fini dei meccanismi d’incentivazione per gli interventi di efficienza energetica, continua la lettura di questo articolo fino alla fine.
Indice
Quante tipologie di fonti energetiche ci sono?
Come forse saprai, le fonti energetiche si dividono in due categorie: tradizionali e rinnovabili.
Le prime sono quelle destinate ad esaurirsi, perché hanno unacapacità di rigenerazione maggiore al tempo medio di una generazione umana. Le rinnovabili, invece, sono così definite perché capaci di reintegrarsi in una scala temporale umana tramite processi fisici, come avviene per la luce solare, il vento, ecc.
Fanno parte delle tradizionali i combustibili fossili, ovvero petrolio, gas naturale e carbone, e sono così chiamati perché rappresentano un insieme di idrocarburi e di altre sostanze provenienti da resti animali e vegetali che nel corso di centinaia di milioni di anni hanno subito processi geologici e di trasformazione chimica.
Anche i combustibili nucleari fanno parte delle fonti tradizionali. Si tratta di energia liberata attraverso la separazione dei nuclei di materiali radioattivi pesanti.
Per quanto concerne invece le fonti energetiche rinnovabili, troviamo il sole, l’acqua, il vento, la geotermia e le biomasse.
Come sappiamo il sole viene sfruttato mediante pannelli fotovoltaici o solari, i primi per la produzione di energia elettrica e i secondi per quella termica.
L’acqua, invece, viene impiegata negli impianti idroelettrici, dove l’energia meccanica dell’acqua viene convertita in energia cinetica e trasmessa ad una turbina che produce energia elettrica.
Il vento, invece, viene sfruttato per convertire l’energia cinetica del vento in energia elettrica, attraverso generatori eolici.
L’energia geotermica è l’energia presente nel sottosuolo. Il nucleo interno terrestre ha temperature di circa 5400֯ C, e nella crosta terrestre la temperatura cresce di circa tre gradi ogni 100 metri di profondità. L’uomo sfrutta zone di sottosuolo particolarmente calde mediante sistemi che portano il calore in superficie.
Infine, la biomassa la quale consente di trasformare l’energia chimica accumulata dalla materia organica in energia termica o energia meccanica, e dunque, in energia elettrica.
Tep: l’unità di misura per confrontare diverse fonti energetiche
Come abbiamo visto, le tipologie energetiche sono molteplici, così come le tecnologie con cui può essere prodotta e consumata l’energia.
Allora come si può confrontare l’energia termica consumata con l’energia elettrica prodotta da fonti differenti?
Per risolvere questo problema, la comunità scientifica ha individuato un’unità di energia convenzionale che semplifichi il confronto con tutte le fonti energetiche: la tonnellata equivalente di petrolio (tep).
Numericamente parlando, un tep rappresenta la quantità di energia rilasciata dalla combustione di una tonnellata di petrolio grezzo, ovvero 41,86 GJ, o 11,63 MWh.
In Kilowattora, invece, 1 tep corrisponde a 5347 kWh elettrici oppure 11628 kWh termici.
In barili di petrolio, 1 tep equivale a 6-7 fusti.
In termini ambientali, invece, 1 tep rappresenta 2,4 tonnellate di CO2 emesse nell’atmosfera che a loro volta richiedono il lavoro di 200 alberi per essere ripulita.
Quanti tep consumiamo?
Al di là degli aspetti tecnici, misurare l’energia in tep ci permette di valutare, in maniera più chiara ed efficace, quanta ne produciamo, come la consumiamo e quanta ne sprechiamo.
Considerato che in Italia il consumo interno lordo di energia all’anno è di circa 180 mln ton (fonte terna.it), se ripartiamo questi consumi su tutti i cittadini italiani (~60 mln) si evince che il consumo pro-capite è di 3 TEP.
Purtroppo, 2/3 ovvero 2 TEP, finiscono per essere sprecati a causa di servizi diretti e indiretti (trasporto, costi di trasformazione, accise ecc).
Come abbiamo detto nel paragrafo precedente, una tonnellata equivalente di petrolio equivale fisicamente a 6-7 barili di petrolio e che questi hanno un costo di circa 500 $ (tenuto conto del prezzo del barile di petrolio 60-70 $, prima quindi dell’attuale emergenza energetica), si evince che quando sprechiamo 2 TEP inquiniamo l’ambiente e perdiamo per strada 800-1000 €, al prezzo d’acquisto, che diventano 3000 € per il consumatore finale.
In pratica due mesi di lavoro in un anno per un dipendente medio.
I Tep in relazione agli incentivi
Il consumo di tep pro capite che abbiamo stimato nel paragrafo precedente, oltre a fornire una stima reale, restituisce, in maniera inequivocabile, l’immagine di un paese tecnologicamente obsoleto e poco sostenibile.
Per incentivare gli utenti finali a fare un uso più efficiente dell’energia, il GSE S.p.A. ha disposto una forma d’incentivazione proprio in relazione ai tep: i titoli di efficienza energetica (TEE), conosciuti anche come certificati bianchi.
Ad ogni tonnellata equivalente petrolio (tep) risparmiata grazie al progetto di efficientamento energetico, viene corrisposto un TEE del valore economico di 260 € (scopri qui il valore attuale).
Avvaliamoci di un esempio pratico per capire meglio quanto può essere vantaggioso l’incentivo.
L’efficientamento dell’illuminazione tradizionale con quella LED ad alta efficienza energetica di un impianto che prima dell’intervento produceva un consumo di 100.000 kWh e che post-intervento permette di conseguire un risparmio di 60.000 kWh, genererà 11 TEE x 5 anni, quindi 13.750 €.
Ecco i calcoli rapidi:
60.000 kwh / 5357* = 11 TEP, quindi 11 TEE.
11 TEE x 260 € (valore attuale dei TEE), 2.750 €/An x 5 anni**
*fattore di conversione da kWh elettrici a TEP
**il numero di anni varia a seconda del tipo di intervento, in questo caso sono 5 perché trattasi di relamping
Questo è solo un piccolo esempio, chiaramente maggiori saranno i consumi efficientati e maggiore sarà il numero di TEE corrisposti.
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