Transizione 5.0 e fotovoltaico: come ridurre i costi e aumentare la competitività
17 Febbraio 2025 | Incentivi
Il fotovoltaico è tra gli interventi trainati della Transizione 5.0, ma per accedere all’incentivo è necessario rispettare specifici requisiti tecnici e normativi. Scopri quali sono le condizioni da soddisfare e a chi affidarti per ottenere il massimo dal credito d’imposta
La Transizione 5.0 rappresenta un’opportunità concreta per le imprese che vogliono investire nel fotovoltaico, riducendo i consumi energetici e abbattendo i costi di produzione.
Tuttavia, molti imprenditori si trovano di fronte a un grande ostacolo: l’investimento iniziale elevato e il rischio di immobilizzare risorse aziendali.
Eppure, la necessità di autoprodurre energia e alleggerire il peso delle bollette è più urgente che mai perché il rischio di perdere competitività rispetto alle aziende che hanno già adottato soluzioni energetiche più efficienti è reale.
Ed è qui che entra in gioco il Piano Transizione 5.0, il contributo che permette di abbattere il costo dell’impianto fotovoltaico, grazie a un credito d’imposta pensato per chi investe nell’autoproduzione di energia.
Per accedere al beneficio, è fondamentale rispettare alcuni requisiti, tra cui la destinazione d’uso dell’impianto e le caratteristiche dei moduli.
C’è un altro aspetto cruciale da considerare per accedere al contributo in modo sicuro: affidarsi agli specialisti del settore.
Una progettazione mirata, capace di ottimizzare le prestazioni energetiche e massimizzare il risparmio, insieme a una gestione accurata della pratica d’incentivo, può segnare la differenza tra un’opportunità colta appieno e una sprecata.
Se la premessa ti sembra interessante e vuoi approfondire la Transizione 5.0 per realizzare l’impianto fotovoltaico, continua la lettura di questo articolo fino alle fine.
Buona lettura!
Indice
Transizione 5.0, cos’è e cosa incentiva?
Come abbiamo approfondito nell’articolo dedicato Transizione 5.0: l’incentivo per accelerare l’efficienza delle imprese “il Piano Transizione 5.0 è un piano istituito dall’art. 38 del D.L. 19/2024, convertito in Legge 56/2024, in attuazione della Misura 7 – Investimento 15 “Transizione 5.0″ del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), che riconosce un credito d’imposta alle imprese che effettuano nuovi investimenti in strutture produttive situate in Italia. Il Piano ha l’obiettivo di sostenere la transizione dei processi di produzione verso un modello efficiente sotto il profilo energetico, sostenibile e basato sulle energie rinnovabili”.
La misura, in complementarità con il Piano Transizione 4.0, si inserisce nell’ambito di una strategia finalizzata a sostenere il processo di trasformazione digitale ed energetica delle imprese.
Infatti, si compone delle seguenti risorse finanziarie: 6,4 mld/€ del Piano Transizione 4.0 e ulteriori 6,3 miliardi di euro del 5.0.
Il beneficio economico della misura viene concesso sotto forma di credito d’imposta proporzionale alla spesa sostenuta per gli investimenti effettuati.
Gli interventi incentivati riguardano i beni nuovi strumentali all’esercizio d’impresa relativi alla riduzione del consumo finale di energia a livello di sito produttivo di almeno il 3%, oppure al risparmio sul singolo processo di almeno il 5%.
Tali interventi possono essere raccolti in due categorie:
- interventi trainanti;
- interventi trainati.
Gli interventi trainanti sono gli investimenti primari che l’impresa deve avviare per aumentare il livello di efficienza energetica o per implementare la digitalizzazione delle tecnologie impiegate.
Dunque, fanno parte di questi i beni strumentali con funzionamento controllato e/o gestiti tramite opportuni sensori e azionamenti, i dispositivi per l’interazione uomo macchina e per il miglioramento della sicurezza del posto di lavoro in logica 4.0, i sistemi per l’assicurazione della qualità e della sostenibilità, i beni strumentali finalizzati alla produzione di energia da fonti rinnovabili finalizzata all’autoconsumo.
Sono agevolabili, grazie al Piano Transizione 5.0, anche i gruppi di generazione dell’energia elettrica, i trasformatori posti a monte dei punti di connessione della rete elettrica, nonché i misuratori dell’energia elettrica funzionali alla produzione di energia elettrica. Altrettanto, vale per gli impianti per la produzione di energia termica utilizzata esclusivamente come calore di processo e non cedibile a terzi, con elettrificazione dei consumi termici, alimentata tramite energia elettrica rinnovabile autoprodotta e autoconsumata ovvero certificata come rinnovabile.
Tra gli Investimenti trainati rientrano i beni previsti all’interno dell’allegato A e B della norma che generano un risparmio minimo garantito inferiore al 3% e i beni per l’autoproduzione e l’autoconsumo di energia da fonti rinnovabili come gli impianti fotovoltaici.
Come ottenere un impianto fotovoltaico sfruttando la Transizione 5.0?
Dunque, come emerso nel paragrafo precedente, l’impianto fotovoltaico rientra negli investimenti trainati del Piano Transizione 5.0, ma in quali circostanze?
Per quanto riguarda gli impianti fotovoltaici, l’incentivo è accessibile esclusivamente per quelli dotati di moduli prodotti all’interno dell’Unione Europea, con un’efficienza minima del 21,5%.
Il Piano Transizione 5.0 prevede una maggiorazione della base di calcolo per gli impianti che utilizzano pannelli ad alte prestazioni, come specificato all’articolo 12, comma 1, lettere b) e c) del DL 181/2023.
Con la Legge di Bilancio 2025, in merito all’impianto fotovoltaico e il Piano Transizione 5.0 , sono state introdotte importanti novità tra cui le maggiorazioni delle aliquote in relazione all’investimento. Che diventano:
- 130% per moduli con efficienza minima del 21,5%;
- 140% per moduli con celle prodotte in UE e efficienza minima del 23,5%;
- 150% per moduli bifacciali con eterogiunzione di silicio o tecnologia tandem con efficienza di almeno il 24%.
Queste maggiorazioni mirano a premiare le tecnologie fotovoltaiche più avanzate e incentivare l’installazione di impianti ad altissima efficienza energetica, massimizzando così il ritorno sull’investimento per le imprese.
Inoltre, gli scaglioni di investimento sono stati ridotti a a due livelli: il 35% per investimenti fino a 10 milioni di euro e il 5% per importi superiori.
Infine, sono state introdotte semplificazioni, tra cui l’esenzione dal calcolo del risparmio energetico per la sostituzione di macchinari obsoleti e l’inclusione delle ESCo tra i beneficiari dell’incentivo.
A chi affidarsi per realizzare il fotovoltaico con la transizione 5.0?
La progettazione di interventi finalizzati a massimizzare le prestazioni e i risparmi energetici in un’azienda è un processo altamente complesso, così come la gestione della pratica necessaria per accedere agli incentivi.
Ecco perché affidarsi a specialisti del settore, come le ESCo (Energy Service Company), può fare la differenza. Le ESCo sono aziende specializzate in efficienza energetica, capaci di supportare le imprese in ogni fase dell’investimento, dalla progettazione dell’impianto fotovoltaico fino alla gestione della pratica d’incentivo.
Nel caso di RiESCo, il supporto va oltre la semplice gestione del progetto di efficienza energetica e della procedura legata al Piano Transizione 5.0. Ci facciamo carico dell’intero iter burocratico, sollevando l’impresa beneficiaria da ogni onere amministrativo e assicurando la corretta compilazione della domanda, oltre a garantire il raggiungimento degli obiettivi di risparmio energetico.
Questo permette alle aziende di semplificare l’iter e facilitare l’installazione dell’impianto fotovoltaico perché finanziato, in buona parte, dal Piano Transizione 5.0.
Se vuoi saperne di più per il tuo caso specifico contattaci oppure condividi questo articolo con chi credi possa ritenerlo interessante!