Transizione 5.0: l’incentivo per accelerare l’efficienza delle imprese
11 Febbraio 2025 | Incentivi
Nell’ambito di Transizione 5.0, la Legge di Bilancio 2025 ridefinisce le fasce di agevolazione, semplifica le modalità di verifica dei risparmi energetici e potenzia gli incentivi per l’autoproduzione di energia rinnovabile.
Se anche la tua impresa si trova a fronteggiare consumi energetici elevati e costi instabili, il Piano Transizione 5.0 potrebbe essere una svolta decisiva, proprio come lo sarà per molte aziende italiane.
La volatilità dei costi dell’energia è una sfida che accomuna imprese di ogni settore e, spesso, mette a rischio la competitività e la sostenibilità economica.
Ricordiamo quanto è successo nel 2022: siamo passati da un costo per l’energia elettrica di 0,06 €/kWh a oltre 0,70 €/kWh, così il gas, da 0,20 €/Smc a oltre 3 €/Smc. Quindici volte tanto.
Sebbene nel 2023 e nella prima metà del 2024 si sia osservata una relativa stabilità, con il prezzo del gas intorno ai 0,30 €/Smc e quello dell’energia elettrica fermo ai 0,10 €/KWh circa, adesso stanno nuovamente esplodendo.
Certo, restiamo ancora lontani dai picchi del 2022 ma tali fluttuazioni compromettono la competitività delle imprese italiane ed europee rispetto a quelle di altri Paesi, come Stati Uniti e Asia.
Affrontare questa situazione richiede una trasformazione strutturale capace di ridurre gli sprechi energetici e migliorare la produttività delle imprese. Tuttavia, per rendere possibile questo cambiamento, sono necessari investimenti spesso molto onerosi.
Ed è qui che entra in gioco il Piano Transizione 5.0, un supporto concreto per le aziende che vogliono adottare misure di efficienza energetica e digitalizzazione dei processi produttivi. Grazie a questi incentivi, le imprese possono accelerare il percorso verso una maggiore sostenibilità e indipendenza energetica, riducendo i costi e aumentando la competitività.
Per capire quanto conviene il Piano Transizione 5.0 e come accedere alla misura, leggi questo articolo fino alla fine. Buona lettura!
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Indice
Cos’è il Piano Transizione 5.0
Come definito dallo stesso GSE SpA, che ne gestisce la procedura, “il Piano Transizione 5.0 è un piano istituito dall’art. 38 del D.L. 19/2024, convertito in Legge 56/2024, in attuazione della Misura 7 – Investimento 15 “Transizione 5.0″ del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), che riconosce un credito d’imposta alle imprese che effettuano nuovi investimenti in strutture produttive situate in Italia. Il Piano ha l’obiettivo di sostenere la transizione dei processi di produzione verso un modello efficiente sotto il profilo energetico, sostenibile e basato sulle energie rinnovabili”.
La misura, in complementarità con il Piano Transizione 4.0, si inserisce nell’ambito di una strategia finalizzata a sostenere il processo di trasformazione digitale ed energetica delle imprese.
Infatti, si compone delle seguenti risorse finanziarie: 6,4 mld/€ del Piano Transizione 4.0 e ulteriori 6,3 miliardi di euro del 5.0.
Come citato sopra, il beneficio economico della misura viene concesso sotto forma di credito d’imposta proporzionale alla spesa sostenuta per gli investimenti effettuati.
Possono beneficiarne tutte le imprese residenti e le stabili organizzazioni con sede in Italia, a prescindere dalla forma giuridica, dal settore economico, dalla dimensione e dal regime fiscale adottato per la determinazione del reddito d’impresa.
Gli investimenti devono riguardare:
- beni materiali e immateriali tecnologicamente avanzati;
- beni materiali per autoproduzione e autoconsumo di energia da fonti rinnovabili;
- formazione del personale nell’ambito di competenze utili alla transizione dei processi produttivi.
Il credito d’imposta per il Piano Transizione 5.0 è riconosciuto a condizione che si realizzi una riduzione dei consumi energetici di almeno il 3% per la struttura produttiva o, in alternativa, di almeno il 5% del processo interessato dall’investimento.
L’ammontare del credito d’imposta varia in relazione alla quota d’investimento e alla riduzione dei consumi. Di seguito la tabella delle aliquote pubblicate dal Ministero delle Imprese e del Made Italy.

Le novità della Legge di Bilancio 2025 per la Transizione 5.0
Come abbiamo visto nel precedente articolo Legge di Bilancio 2025, come cambia il ruolo dell’energia?, nell’ambito della Transizione 5.0, sono state ridefinite le fasce di agevolazione e semplificate le modalità di verifica dei risparmi energetici.
Inoltre, sono stati rafforzati gli incentivi per gli investimenti in beni materiali nuovi destinati all’autoproduzione di energia rinnovabile per autoconsumo. Se questi interventi includeranno moduli fotovoltaici ad alta efficienza, il credito d’imposta potrà raggiungere il 150%.
Un’altra novità importante riguarda la possibilità di cumulare il credito d’imposta con il bonus ZES Mezzogiorno e altre agevolazioni europee, purché il sostegno non copra gli stessi costi all’interno dello stesso progetto.
Inoltre, le modifiche a Transizione 5.0 riconoscono un ruolo più centrale alle ESCo, che potranno direttamente usufruire del credito d’imposta per i progetti di innovazione realizzati per i loro clienti.
Piano Transizione 5.0, come accedere?
La procedura per la richiesta del credito d’imposta nell’ambito del Piano Transizione 5.0 avviene in maniera telematica attraverso l’apposito portale del GSE SpA, collegandosi, esclusivamente tramite SPID.
Il GSE SpA verifica la corretta presentazione della domanda, accertandosi che tutti i documenti e le informazioni trasmesse siano completi e conformi alle normative vigenti. L’analisi avviene nel rispetto dei limiti massimi di spesa ammissibili per ogni impresa beneficiaria, secondo quanto stabilito dal Decreto, e considerando le risorse finanziarie disponibili.
Entro 30 giorni dall’avvenuta conferma dell’importo del credito d’imposta prenotato, l’azienda deve inviare una comunicazione che includa gli estremi delle fatture relative agli ordini effettuati. Inoltre, deve dimostrare di aver versato un acconto pari ad almeno il 20% del costo di acquisizione per:
- Beni materiali strumentali nuovi destinati all’attività d’impresa, come indicato negli allegati A e B della legge 11 dicembre 2016, n. 232.
- Beni materiali per l’autoproduzione di energia da fonti rinnovabili destinate all’autoconsumo.
Al termine del progetto di innovazione, che dovrà concludersi entro il 28 febbraio 2026, l’impresa è tenuta a trasmettere una comunicazione di completamento. Questa dovrà contenere tutti i dettagli utili per identificare il progetto, tra cui la data effettiva di chiusura, il valore degli investimenti effettuati e l’importo del credito d’imposta maturato.
Trattandosi di una procedura piuttosto complessa, occorre tenere a mente la possibilità di rivolgersi a delle Energy Service Company (ESCo), come RiESCo. Infatti, una volta coinvolte nei progetti di efficienza energetica e digitalizzazione, possono gestire direttamente l’intera procedura, sollevando l’impresa dalle attività burocratiche e assicurandosi che la domanda venga compilata correttamente.
Questo permette alle aziende di semplificare l’iter e massimizzare le possibilità di ottenere l’incentivo. Se vuoi saperne di più per il tuo caso specifico contattaci oppure condividi questo articolo con chi credi possa ritenerlo interessante!